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  • Immagine del redattoreDr. Matteo Mazzetti

Il Ritrattamento Endodontico

Aggiornamento: 7 giu 2023


- Cos’e' un granuloma? E' una normale reazione infiammatoria dell’organismo per impedire la diffusione di batteri e tossine all'esterno della radice infetta. Nonostante cio' la presenza di un granuloma e' un indice di infezione persistente nel dente, che non si risolvera' spontaneamente, e che portera' alla perdita del dente in caso di mancato intervento. Il granuloma e' visibile in radiografia come un’area scura (rarefazione ossea) piu' spesso intorno all’apice di una o più radici. Nel tempo il suo volume si estende e diviene nettamente piu' visibile in radiografia. La causa che porta alla formazione del granuloma e' costituita dai prodotti tossici dei batteri e dalla necrosi della polpa dentale che permane nei canali radicolari non raggiunti dagli strumenti o dai disinfettanti. L’andamento cronico e silenzioso della lesione puo' essere interrotto da improvvisi episodi dolorose ascessuali. Per ottenere la guarigione – correlata con la regressione e scomparsa del granuloma - bisogna quindi ripulire in modo corretto gli spazi e i canali radicolari per tutta la loro lunghezza e tridimensionalita', rimuovendo i residui necrotici e infetti della polpa con la sagomatura e la disinfezione degli stessi, ed infine otturandoli con un materiale bioinerte (guttaperca). La guarigione porta alla scomparsa radiografica del granuloma nell’arco di circa 3-6 mesi, e talvolta anche di più'. Occasionalmente un dente, benche' sottoposto a cura canalare, puo' continuare a essere dolente o presentare ancora un granuloma nella zona delle radici. Quando questo accade, il problema potrebbe essere risolto da un secondo trattamento canalare denominato "ritrattamento endodontico".

- Il ritrattamento endodontico: il dente deve essere ritrattato per problemi dovuti ad una o più' delle seguenti cause:

  • incompleta pulizia e otturazione dei canali: perche' la cura canalare abbia successo i canali delle radici devono essere interamente puliti e otturati creando un "sigillo apicale". Alcuni canali sono a volte cosi' stretti, calcificati o curvi che anche i più' piccoli strumenti a disposizione non riescono a percorrerli. Altri canali sono cosi' piccoli che non sono facilmente individuabili, oppure sono otturati in maniera approssimativa.

  • trauma radicolare: un nuovo trauma puo' aver causato la frattura della radice o un’infezione puo' essersi sviluppata all’apice (punta) della radice.

  • nuova carie: una nuova carie puo' distruggere la corona del dente ed esporre il materiale da otturazione che chiude il canale ai batteri e alla saliva causando una nuova infezione delle radici. Una frattura o incrinatura di un’otturazione o la decementazione di una corona o di un perno radicolare possono determinare i medesimi danni.


- A chi ci si puo' rivolgere in caso sia necessario un ritrattamento endodontico? Un dentista esperto in endodonzia possiede le competenze e la strumentazione per affrontale simili situazioni, talvolta assai complesse da gestire. L'esperienza clinica del professionista abbinata ad una corretta diagnosi della situazione specifica, potranno rassicurare il paziente sul successo della terapia, guidandolo e consigliandolo su come proseguire.

- Cosa capita durante un ritrattamento? Il dente deve essere riaperto, i canali nuovamente detersi ed otturati per tutta la lunghezza dei canali. In alcuni casi quando non e' possibile farsi strada e raggiungere l'apice radicolare creando un perfetto sigillo apicale, si puo' procedere per via retrograda con un approccio chirurgico (come verra' esposto più avanti).

- Se il primo trattamento e' fallito, come puo' il paziente essere sicuro che il ritrattamento abbia successo? Molte volte il ritrattamento e' l’unica alternativa all’estrazione del dente; per cui con l'esperienza clinica del professionista, ed il miglioramento delle tecnologie diagnostiche, si puo' prevedere se il ritrattamento dell'elemento dentale avrà' successo. Il dentista fornira' tutte le informazioni e le alternative terapeutiche affinche' il paziente possa decidere consapevolmente.

- Quali sono le alternative al ritrattamento? In funzione dell'elemento dentale, della sua posizione anatomica e delle sue anatomie radicolari, talvolta e' possibile optare per un'approccio "retrogrado": il sigillo apicale viene creato per via chirurgica dall'esterno direttamente nell'apice della radice invece di procedere dall'interno dei canali che possono essere calcificati od ostruiti con la presenza di elementi fisici che ne impedirebbero l'accesso per via "ortograda" (non chirurgica). Se poi non fosse possibile nemmeno un approccio chirurgico di questo tipo, l’alternativa rimane purtroppo la sua estrazione. La perdita di elementi dentari, se non sostituiti con un impianto o con una protesi, porta allo spostamento degli altri denti limitrofi: più' profonde sono le modificazioni occlusali consolidate nel tempo soprattutto se correlate da usure dentali patologiche, più' difficile sara' ristabilire un equilibrio occlusale stabile.


- Eseguito il ritrattamento saranno necessarie altre terapie odontoiatriche? gli elementi dentari ritrattati sono spesso gravemente distrutti sia da processi cariosi che hanno portato ad eseguire la prima devitalizzazione dell'elemento, sia da successivi processi cariosi formatosi nell'elemento gia' trattato. Se l'approccio conservativo del ritrattamento ha avuto successo ed e' stato possibile creare il sigillo apicale in ogni canale del dente, allora si potra' procedere con la sua ricostruzione protesica nella corona distrutta dai processi cariosi avuti.




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