Quando si rende necessaria l'estrazione dei denti del giudizio? vediamo di fare un po' di chiarezza. Il 3° molare (o dente del giudizio) e' l'ultimo dente delle arcate ad erompere (normalmente tra il 16° ed il 25° anno di eta'), e quando accade, non sempre trova lo spazio necessario per potersi posizionare correttamente, o talvolta e' posizionato in modo tale da rendere impossibile la sua eruzione (disodontiasi). Altre volte, i piu' fortunati, possono avere l'agenesia del dente del giudizio, ovvero l'assenza totale del dente stesso.
In linea di massima, le indicazioni alla sua estrazione, si hanno:
1. Quando l'elemento e' in disodontiasi, quindi quando lo si puo' ritrovare orientato in posizioni scorrette che nel tempo possono o danneggiare i denti adiacenti, o provocare dolore, o se totalmente inclusi, talvolta possono anche essere una causa di formazione di cisti follicolari (o dentigene).
La disodontiasi del dente del giudizio puo' portare ad innumerevoli situazioni cliniche tali da rendere spesso obbligatoria una indagine pre chirurgica piu' approfondita mediante l'ausilio di una TC Volumetrica: dalla sua parziale inclusione ossea, in cui il dente compare nel cavo orale solo in parte, e puo' essere fonte di infezione, gonfiore o formazione di processi cariosi; fino alla sua totale inclusione ossea con orientamenti o anatomie radicolari che possono generare situazioni cliniche molto delicate, per via della vicinanza del nervo alveolare inferiore (per i denti del giudizio inferiori).
2. Quando l'elemento dentario e' in fase Pre-Eruttiva, ovvero quando il dente ha la radice gia' formata e sta iniziando ad erompere nel cavo orale, ma ancora non e' del tutto posizionato; in questa fase si prevengono le "spinte eruttive" che possono portare ad un accavallamento dentale nei denti frontali, o allo spostamento di altri denti adiacenti, e l'estrazione in questa fase, da una parte è meno traumatica (perche' l'anatomia alveolare finale non e' ancora completata), e dall'altra permette di prevenire le spinte eruttive che porterebbero (in mancanza di spazio) allo spostamento di altri elementi dentari dell'arcata. Aspettare che il dente sia posizionato e l'eruzione completata, per poi procedere con l'estrazione, non ha senso perche' si andrebbe ad estrarre un elemento dentario che, in mancanza di spazio, ha gia' provocato danni all'arcata. A questo punto quindi la sua indicazione all'estrazione diventa l'eventuale infezione che talvolta si puo' formare, o la formazione di un processo carioso.
3. Quando l'elemento dentario si infetta o si forma una carie, se il dente del giudizio non e' in disodontiasi o ha gia' completato la sua fase eruttiva, non ci sono motivi per la sua estrazione (se il dente non e' cariato o dolente a causa di infezioni); tanto vale tenerlo sotto controllo e procedere con la sua estrazione solo se si dovesse formare un processo carioso o se si dovesse infiammare causando gonfiori gengivali e dolore. L'estrazione preventiva viene eseguita solo in fase pre eruttiva, e quindi prima che il dente completi la sua eruzione e provochi eventuali "danni collaterali" causati dalla sua spinta.
Altre volte si consiglia l'estrazione a causa di estrusioni dentali provocate dalla mancanza dell'elemento opposto, quando per esempio e' avvenuta l'estrazione del terzo molare inferiore per cause di "disodontiasi", nel tempo la mancanza di questo elemento puo' portare ad una estrusione dell'elemento antagonista (terzo molare superiore), al punto che talvolta puo' creare dolore perche' viene in contatto con la gengiva dell'arcata inferiore.
Altre possibili cause, sono i sovraffollamenti dentari, per motivi ortodontici su pazienti gia' adulti, o per dar maggior spazio ad arcate sovraffollate che talvolta possono anche esser fonte di "tasche parodontali".
Sulle tecniche di estrazione non mi voglio dilungare, se non su di un aspetto piu' pratico: quanti denti del giudizio si possono togliere in una unica seduta? Sicuramente dipende da caso a caso, ma e' possibile estrarre tutti e quattro i denti del giudizio in una unica seduta, solo con l'aiuto di un anestesista che possa sedare parzialmente il paziente (senza il quale sarebbe un insulto inutile per il paziente): in questo modo si puo' controllare lo stato d'ansia, e permettere all'operatore di lavorare in condizioni ottimali, e soprattutto, gestire il post chirurgico, che grazie agli effetti di una sedazione cosciente, e dei farmaci che vengono somministrati direttamente per via endovenosa, verra' mantenuto maggiormente sotto controllo il dolore post chirurgico, ed il gonfiore, la terapia farmacologia post intervento sara' unica (contro quattro terapie nel caso di estrazioni singole), ed in una seduta unica si completa il caso con meno dolore e maggior confort per il paziente.
In tutti i casi e' fondamentale una corretta diagnosi che deve passare anche per indagini radiologiche piu' mirate e specifiche (TC Volumentrica) per avere una esatta proiezione tridimensionale del posizionamento degli elementi da estrarre.
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