Voglio provare a chiarire gli aspetti piu' tecnici della nostra professione in ambito implantologico, perche' si utilizzano numerosi componenti dai nomi piu' strani e per far comprendere meglio le parole di un odontoiatra ai nostri pazienti, va spiegato prima di tutto la componentistica implatare e come si compone un'implanto-protesi. Ritengo importante questo aspetto, soprattutto per dare un minimo di informativa al paziente che si ritrova di fronte ad innumerevoli piani di trattamento, con annessi preventivi, talvolta anche molto differenti e che possono nascondere delle voci "truffa" (o "prezzi civetta" con termini meno cruenti).
L'implantologia si presta a questo genere di "tattiche" di marketing, se non altro perche' per poter realizzare lo stesso trattamento, si possono eseguire differenti tecniche (avvitate o cementate) che vengono costantemente migliorate ed aggiornate o più' semplicemente modificate, con nuove componentistiche piu' o meno complesse, ma che possono talvolta, semplificare il caso, altre volte dare vantaggi clinici in situazioni ben specifiche e limitate.
Per cui partiamo dal principio: da cos'e' composto un'impianto e la sua componentistica implantare?
In primo luogo abbiamo la fixture (1), ovvero la nostra "vite", il nostro impianto che andrà inserito nell'osso del paziente, sulla quale si possono avvitare differenti tipi di abutment (2), industriali e quindi con disegni standard, ma di differenti altezze trans-gengivali, oppure individuali, realizzati con tecniche cad cam in titanio, cromo-cobalto, oppure in materiali più' estetici come lo zirconio.
Nel caso in cui vengano realizzati sistemi con abutment standard come quelli in figura, si sta intraprendendo un dispositivo protesico avvitato e quindi, in qualsiasi momento puo' esser sempre smontato per poter far manutenzione alla nostra protesi: questo sistema e' sicuramente la via più funzionale e pratica, ma che da meno risultati estetici, in quanto in testa alla corona protesica (3), ci sara' il foro della vite passante (4) che fissa la corona (3) all'abutment (2) sottostante.
D'altronde, se le esigenze estetiche lo richiedono, si puo' sempre optare per un dispositivo protesico cementato come nella figura qui accanto. In tal caso avremo degli abutment non piu' standard come nel caso precedente, ma individuali, realizzati in differenti tipi di materiali (zirconio nella figura) e poi avvitati sulla testa della nostra fixture. A questo punto una comunissima corona protesica, verra' realizzata sul nostro abutment in modo tale da coprire anche la vite che si inserisce sulla fixture.
Questa soluzione, viene normalmente utilizzata o nei settori frontali laddove il paziente ha richieste estetiche elevate, o in quei casi in cui per motivi di posizione della fixture, la vite passante, risulterebbe estremamente vestibolare, mostrando cosi il foro sulla corona sicuramente antiestetico.
In ogni caso, il foro della vite (normalmente occlusale), viene chiuso e sigillato con materiale resinoso dello stesso colore del dente.
Quando gli impianti dentali vengono posizionati con tecniche "in due tempi", una volta inseriti si attendono dai 2 ai 4 mesi (in funzione della tipologia di impianto utilizzato) affinche' avvenga quel processo di guarigione denominato "osteointegrazione" in cui la fixture e l'osso alveolare si fondono. Durante questa fase viene utilizzata sulla festa della fixture una "vite tappo" o vite di chiusura (vedi radiografia sottostante). A guarigione avvenuta, l'impianto viene poi scoperto, la vite di chiusura rimossa ed al suo posto viene posizionata una vite di guarigione che ha il compito di condizionare la gengiva in modo tale che guarisca attorno ad essa, ricreando un profilo di emergenza anatomico del tutto simile a quello del dente naturale. A guarigione avvenuta dei tessuti gengivali, sarà possibile sostituire alla vite di guarigione un abutment standard o individuale, dell'altezza o del diametro corretto in funzione delle condizioni anatomiche della zona, e si prosegue con le successive fasi proteiche:
Di seguito una sezione di una fixture in cui e' stato usato un sistema "cementato" e quindi con abutment in zirconio realizzato con metodiche CAD CAM avvitato sull'impianto, ed una corona fissata e cementata sull'abutment.
Nel caso in cui invece si opti per una soluzione avvitata, a fronte di un minimo di estetica in meno, avremo innumerevoli vantaggi in piu' per cio' che concerne la manutenzione dell'impianto stesso. Il foro in questo caso viene comunque chiuso con materiale resinoso dello stesso colore del dente, in modo da non mostrare grosse differenze cromatiche.
Come si compone quindi il costo di un impianto nella creazione di un preventivo per un piano di trattamento? Di massima e' molto individuale ma non sempre la voce "impianto osteointegrato" comprende anche tutte le varie componentistiche: dalla vite di chiusura che "tappa" la fixture una volta inserita nell'osso durante i mesi di guarigione, fino alla vite di guarigione che condiziona la gengiva ad osteointegrazione avvenuta; l'abutment di cui abbiamo parlato poc'anzi, la vite protesica e la mascherina chirurgica che andrebbe sempre fatta durante una corretta fase di progettazione del caso clinico.
E' sempre buona norma quindi accertarsi che alla voce "impianto osteointegrato", sia compresa tutta la componentistica necessaria alla realizzazione dell'impianto stesso, ad eccezione dell'abutment che potendo esser fatto in differenti modi e materiali, puo' essere l'unica voce opzionale da aggiungere in funzione del tipo di riabilitazione che si vuole realizzare.
Purtroppo sono sempre di piu' i marchi dentali commerciali che sfruttano tutta questa componentistica, per camuffare il prezzo finale dell'impianto eliminando dalla voce stessa della fixture, le voci delle varie componentistiche: 800€ per l'impianto suona molto meglio di 1000€, ma se poi andiamo a vedere cosa viene compreso nelle due opzioni, si scopre che negli 800 non c'e' la vite protesica, non viene compresa la vite di guarigione e sicuramente non viene compreso nemmeno l'abutment (per non parlare di che tipo di impianto viene poi scelto ed utilizzato); se al contrario nella voce da 1000€ e' compresa tutta la componentistica completa perfino di abutment, tra le due tariffe risultera' paradossalmente più bassa quella maggiore rispetto a quella minore. Questa tattica commerciale, viene spesso usata sui cartelloni pubblicitari che troviamo per le strade o nei volantini che vengono inseriti nella buchetta delle lettere, e prende il nome di "tariffe civetta", ovvero tariffe studiate in modo tale da apparire più' basse cosi' da accalappiare il paziente ed ubriacarlo con la chiacchiera di personale formato appositamente per convincere il paziente ad apporre la sua firma in un finanziamento a tasso agevolato.
Ho pensato di chiarire questi aspetti, non tanto per far comprendere al paziente la tecnica che sta alla base della nostra professione, ma solo per preparare i pazienti alle soluzioni che gli vengono proposte, in quanto e' sempre più frequente confrontare preventivi di catene dentali che sfruttano offerte civetta per proporre impianti sottocosto (o in qualche caso addirittura gratuiti). Con questa breve spiegazione, spero non solo di avervi chiarito le idee, ma anche di avervi offerto maggiori tutele in un settore dove le "truffe commerciali" sono sempre a discapito della propria salute.