Le mioartropatie del sistema masticatorio sono disturbi che originano nella muscolatura masticatoria e/o nell'articolazione temporomandibolare (ATM) e possono provocare dolore masticatorio abbastanza di frequente, interessando pazienti gia' in eta' molto giovane.
Quando si parla di dolori muscolari e mioartropatie del sistema masticatorio, bisogna sottolineare che tali problematiche non possono essere ricondotte ad una sola causa, ma hanno una genesi multifattoriale. Il dolore che ne deriva, e' inevitabilmente determinato da una complessa dinamica di interazioni tra fattori biomeccanici, fisici, biologici, congenitivi e psicoemotivi. Il problema principale da risolvere nella clinica, non e' tanto stabilire quale sia il fattore responsabile della mioartropatia, ma determinare in quale misura i singoli fattori concorrono nell'eziologia del problema: sara' poi compito del clinico intervenire in maniera multifattoriale, per risolvere le varie cause.
In tal senso si puo' quindi affermare che ci siano fattori predisponenti che aumentano il rischio di insorgenza di una mioartropatia, fattori scatenanti che potrebbero esser rappresentati da microtraumi e da sovraccarichi masticatori, e fattori perpetuanti che sono da ricercare soprattutto nella sfera psicoemotiva. Traumi come un colpo al viso o un incidente, possono essere fattori scatenanti di una mioartropatia, ma anche traumi della sfera psicoemotiva, possono essere fattori di rischio; una delle cause piu' comuni comunque deriva dalla parafunzione occlusale, in particolare dal dolore di origine muscolare da sovraccarico.
Contrazioni eccentriche dei muscoli masticatori, si possono verificare per esempio, durante il digrignamento notturno, o nei movimenti di apertura orale quando i muscoli elevatori della mandibola sono contratti; contrazioni ripetitive (digrignamento) o statiche di lunga durata (serrare i denti) possono frequentemente esser correlate con l'esecuzione dell'attività' lavorativa. Ad esempio, lavorare per molte ore davanti un monitor del computer, facendo operazioni che richiedono lunghe concentrazioni, o guidare per parecchie ore in mezzo al traffico, o qualsiasi altra attività' di forte stress, possono dare origine a dolori muscolari soprattutto se tali contrazioni si protraggono da svariati anni e se sono abbinate a malocclusioni delle arcate dentarie (come per esempio il morso coperto).
Le parafunzioni (bruxismo) nelle mioartropatie sono quasi sempre riscontrabili, tra chi serra i denti da sveglio senza accorgersene, o chi lo fa durante il sonno, fino ad arrivare a chi digrigna soprattutto nelle ore notturne; e possono provocare di frequente delle discopatie dell'articolazione temporomandibolare (atm), ovvero alterazioni del normale rapporto anatomico che intercorre tra disco cartilagineo e condilo osseo a livello dell'atm. Uno stato infiammatorio muscolare a livello articolare, se cronicizzato e nel lungo periodo puo' portare anche a rimodellamento osseo dei condili articolari, e ai classici "rumori" articolari che si avvertono in fase di apertura e chiusura della mandibola ("click articolari" o "crepitii").
La terapia delle mioartropatie segue differenti approcci: da un lato vanno individuate le cause che provocano la patologia intervenendo su tutti quei fattori che possono portare ad un aumento delle tensioni muscolari e ad una degenerazione dei sintomi (terapia causale); con la terapia sintomatica invece, si interviene sulla sintomatologia, ovvero si riducono i dolori ed i sintomi (senza intervenire sulla causa della malattia) nel tentativo di aiutare il paziente a contenere o controllare gli effetti negativi provocati nella sua vita dal disturbo.
In tal senso quindi, si affrontano questi disturbi mediante differenti approcci, alcuni dei quali paralleli agli interventi che dipendono direttamente dall'odontoiatra: si inizia solitamente con l'informazione e l'autocontrollo, abbinando terapie fisioterapiche, farmacologiche, terapie cognitivo-comportamentali e di rilassamento, per finire con terapie odontoiatriche classiche del dentista che vanno dai trattamenti ortodontici, rialzi occlusali, e terapie con placche di svincolo occlusali (i byte notturni). Questi ultimi vanno in ogni modo "funzionalizzati" dall'odontoiatra, controllati e mantenuti nel tempo, inizialmente ogni 2-3 settimane, per poi una volta stabilizzata la situazione, i controlli e la relativa funzionalizzazione si puo' abbinare con la medesima cadenza delle terapie igieniche (detartrasi) tenute dal professionista.
trattamenti fisioterapici paralleli (massaggi, stretching, esercizi di stabilizzazione, ecc) sono comunque sempre consigliati dal dentista, e si pongono come obiettivo il controllo del dolore, la diminuzione del tono e allungamento dei muscoli masticatori accorciati, mobilizzazione delle articolazioni ipomobili; ma da non sottovalutare anche l'esercizio fisico studiato individualmente da specialisti o sport (soprattutto il nuoto).
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