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Una nuova era per le terapie

  • Immagine del redattore: Dr. Matteo Mazzetti
    Dr. Matteo Mazzetti
  • 8 set
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 5 dic


Gia' da molti anni, nel nostro settore sono state introdotte tecnologie digitali con le quali, in differenti branche, si sono avuti enormi vantaggi; ma dopo l'introduzione di una nuova tecnologia, normalmente si vivono nuove implementazioni, l'introduzione di nuovi materiali, e la ridefinizione conseguente dei protocolli..

Oggi pero' siamo probabilmente di fronte all'inizio di una nuova era per le terapie odontoiatriche: a causa dei lunghi tempi tecnici per approvare nuovi materiali legati a queste tecnologie, qui in Europa siamo ancora un po' in ritardo rispetto agli stati Uniti, che stanno vivendo tali novità' come una vera e propria rivoluzione.

Siamo in principio passati dai metalli nobili per le leghe dentali lavorati con tecniche di fusione, a sistemi digitali cad cam che, per "sottrazione" permettevano di disegnare una sottostruttura, e fresarla da un disco di metallo preparato industrialmente; successivamente, queste tecniche sottrattive, hanno permesso di introdurre nel nostro settore nuovi materiali come lo zirconio, che sta pian piano sostituendo le leghe metalliche per gli innumerevoli vantaggi clinici che si ottengono (sia estetici sia funzionali). Successivamente poi, il mercato e' stato inondato da nuovi materiali polimerici, resine ibride o pmma, per la realizzazione non solo di provvisori, ma anche di soluzioni piu' economiche nelle protesi definitive (soprattutto su impianti dentali).

Oggi, grazie anche all'introduzione di sistemi ottici digitali intraorali, per l'acquisizione delle impronte del paziente, il passo successivo, e' stato l'introduzione di macchine "additive" (stampanti 3d) con le quali si puo' realizzare fisicamente, cio' che viene disegnato in un software cad, oramai fondamentali nel nostro settore.

Queste stampanti 3d, possono fabbricare dal niente in meno di un'ora, non solo modelli fisici della propria bocca, ma vere e proprie protesi mobili o fisse, provvisorie o definitive, con materiali ibridi che possono avere in alcuni casi anche caratteristiche di gran lunga superiori ai materiali utilizzati con tecniche sottrattive mediante fresatori (con un modulo di flessione pari a 4281 mpa ed una durezza di 850 mpa); o materiali microriempiti con nanoparticelle di ceramica che possono arrivare ad una concentrazione perfino del 60-70% sul totale (difficile chiamare "resina" un materiale di questo tipo, che a lavorarlo, sembra molto piu' simile ad una ceramica tenera rispetto ad una resina).


Poter consegnare al paziente in breve tempo, una protesi provvisoria, puo' in molti casi cambiare letteralmente le nostre abitudini con maggior confort per il paziente, e perfino comprimendo i tempi di guarigione comprimibili. Ma a mio avviso, anche se molto interessanti questi aspetti, ritengo che non siano nemmeno questi i vantaggi principali: personalmente ho deciso di introdurre nella mia realtà' tali sistemi, semplicemente perche' ritengo che se una tecnologia usata in un certo modo, ti permette di ridurre il fattore di rischio, offrendo ai pazienti terapie piu' predicibili, sia gia' un motivo sufficiente per introdurla nella pratica quotidiana.

Sotto un profilo tecnico, non e' cambiato nulla dal passato, sono stati semplicemente riorganizzati i passaggi tecnici per "adattarli" a queste nuove tecnologie (cio' che veniva fatto in analogico lo si fa allo stesso modo in digitale), le quali, per quanto spettacolari, sono solo un mezzo per riprodurre fisicamente cio' che viene disegnato via software. Per cui, la vera evoluzione, e' poter progettare e disegnare fin dalla prima visita, il caso specifico, mediante cerature diagnostiche virtuali eseguite su impronte ottiche intraorali, che in passato sono sempre state fatte analogicamente in laboratorio; mentre oggi, possono esser applicate direttamente in studio per implementare una diagnosi, valutare le problematiche cliniche che si presenteranno nel caso fin dal principio, e (vera rivoluzione) poter cosi trasportare tale progetto diagnostico, per tutta la durata della terapia e poterlo trasferire ai laboratori in modo da ripeterle, nelle fasi finali di realizzazione della nostra protesi definitiva.


Pensate solo a poter scannerizzare le forme del proprio dente prima di estrarlo per poterle riutilizzare riportandole virtualmente nell'esatta posizione iniziale e trasferirle cosi, alle fasi protesiche successive; o poter acquisire (come nel caso del video dimostrativo) forme di elementi dentali naturali, che proprio con le loro imperfezioni, restituiscono una naturalezza al sorriso; il tutto per poter progettare casi di chirurgia implantare virtualmente, e trasferire cosi' sia le forme anatomiche dentali, sia le posizioni degli impianti cosi come progettati, anche alle fasi prima chirurgiche, poi protesiche riabilitative.



Tutto cio' puo' esser anche molto utile per il paziente, che fin dal principio, puo' visionare fisicamente differenti forme ed anatomie possibili e compatibili, per guidare poi il clinico al risultato estetico finale preferito dal paziente.

Siamo solo agli inizi di una nuova era, ma ritengo che tutte queste tecnologie debbano esser applicate, da noi clinici, come soluzioni INTEGRATIVE (e non sostitutive) alla manodopera dei nostri tecnici, per poter trasferire a loro, informazioni utili per una corretta realizzazione del manufatto finale, ma soprattutto nei confronti di cio' che e' sempre stato difficile trasferire fisicamente.

In parole povere, si lavora maggiormente nelle fasi iniziali della terapia (fasi diagnostiche), per poter guadagnare tempo successivamente in fase riabilitativa, grazie ad un trasferimento delle forme anatomiche e ad una ripetibilita' dei manufatti.


Se consideriamo poi che tecnologie simili (fresatori) già' in passato hanno avuto negli anni successivi alla loro introduzione, un'esplosione di novita' e migliorie tecniche soprattutto in campo dei materiali dentali, io mi aspetto che nei prossimi anni, avvenga una vera ridefinizione e riorganizzazione del settore, a beneficio dei nostri pazienti purche' non se ne faccia un uso commerciale abusandone.


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